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Jesper Ganslandt (Falkenberg, Sweden, 1978) si è trasferito a Stoccolma nel 2000 dove ha scritto la sceneggiatura della sua opera prima, Falkenberg Farewell (2006). Il film, che esprime il forte desiderio di un ritorno agli anni dell’innocenza nella cittadina natale, è stato proiettato in numerose manifestazioni internazionali tra cui le Giornate degli Autori di Venezia, il Festival di Toronto, quello di Lisbona (FIPRESCI), e ha ricevuto molte nomination agli Oscar svedesi. In seguito ha diretto il cortometraggio Jesper Ganslandt’s 114th Dream, il documentario musicale Skinnskatteberg, e il documentario The Film I’m No Longer Talking About. Apan è il suo secondo lungometraggio.
Caro Krister, avrei preferito non dover parlare affatto di tutto ciò, ma devo provare. Alla radio ho sentito la storia di un ragazzo che si è buttato dal diciottesimo piano, e mentre precipitava ha avuto giusto il tempo di pensare: “è un errore, io non voglio questo”. Ho l’impressione che a te sia capitata la stessa cosa. Specialmente quella notte quando tutto è andato in pezzi. E dopo, mentre fluttuavi libero nell’aria. Come è successo a quel giovane che si è lanciato dalla finestra. Giusto il tempo per pensare: “è un errore”. Ho la sensazione che quello che hai fatto sia del tutto umano. È così strano? Sto in fila e osservo le persone intorno a me. Alcune di loro parlano, ascoltano musica. Vivono la loro vita. Ma se cambiamo punto di vista, improvvisamente veniamo percepiti come gli animali che siamo. Le scimmie che hanno conquistato il mondo e si sono inventate la civilizzazione. Perse in un eterno sogno a occhi aperti. Forse non saremo in grado di perdonarti. Forse non è così importante. Ma se potessimo comprendere. Provare a capire quello che stavi pensando. Questo deve pur essere possibile. Ma i miei pensieri al riguardo non sono così rilevanti. Ci servono i tuoi. Saluti
Jesper Ganslandt
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