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“FRANCIA” DI CAETANO: UN FILM COMMOVENTE SULLA ‘MATURITÀ’ DEI BAMBINI
11/09/2009
Noto ormai nei più importanti festival di tutto il mondo, l’argentino Israel Adrian Caetano ha diretto il film che vede il debutto come attrice di sua figlia, Francia, proiettato con grande successo ieri alle Giornate degli Autori. Il titolo, e la poesia al quale si riferisce e che divide il film in capitoli, rappresenta simbolicamente solo uno dei numerosi posti che la dodicenne Mariana (Milagros Caetano) probabilmente non vedrà mai.

Sua madre Cristina (Natalia Oreiro) cerca di tirare avanti come cameriera, suo padre Carlos (Lautaro Delgado) è ancora più povero, e torna a vivere con loro quando perde il suo ultimo lavoro, nonostante abbia lasciato la famiglia dieci anni prima. Mariana cerca conforto per le loro liti continue e per i suoi problemi a scuola nel suo Walkman e nelle foto che scatta con il suo nuovo cellulare.

Il tema serio del film è però trattato con tono leggero, e segna un punto di svolta nella filmografia del regista. Parlando al pubblico dopo la proiezione, Caetano ha detto: “Non volevo più proporre le ambientazioni cupe sulle quali ho lavorato per tanto tempo, perché volevo fare un film sull’infanzia, ma senza trattare i bambini dall’alto in basso. Questo è un film molto personale, un film sulla ‘famiglia’ in molti sensi, ed è una grande sorpresa per me essere qui”.

Ha poi proseguito spiegando che in Argentina, quando i bambini hanno i problemi di Mariana, spesso vengono spediti dagli psicologi. Ma lui voleva presentare il film dal punto di vista di Mariana, per dimostrare che i bambini sono in genere molto più sinceri degli adulti che li circondano nell’affrontare i problemi familiari. Ha detto che sua figlia è stata l’ultima ad entrare a far parte del cast, con una scelta che si è rivelata vincente.

La performance di Milagros, che segna tutto il film, è ricca di sfumature e toccante. E’ impossibile non volerle bene e affezionarsi a lei. Caetano ha ammesso che la maturità del personaggio gli è stata ispirata proprio dalla maturità della figlia. “Ho analizzato circa un migliaio di ore girate da Milagros fin da quando aveva appena otto anni, con una videocamera che le avevo regalato. Ha filmato i nostri litigi, le nostre discussioni, le riunioni familiari per Natale, ecc., con una sensibilità molto adulta. Questo mi ha costretto ad essere obiettivo e maturo quanto lei. In un certo senso, ‘mi sono servito’ della sua obiettività per realizzare Francia.”

La Oreiro è stata particolarmente contenta di lavorare con Caetano perché, ha detto “Sono sempre stata una sua grande ammiratrice. Il ruolo di Cristina è stata una sfida per me, per la sua complessità e per il fatto che è molto diverso dai ruoli che di solito interpreto. E’ stata anche la prima volta che facevo una madre”.

La piccola Milagros ha provocato un altro scroscio di applausi quando ha detto che girare il film è stato come “un sogno che si realizza. E’ stata come una trappola, una bella trappola, perché ha creato per tutti noi un mondo parallelo nel quale vivere, una cosa molto diversa dalla nostra vita di tutti i giorni”.

Francia non dà facili risposte, sapendo che non ce ne sono per tutti coloro i cui sogni non si avvereranno mai, per mancanza di soldi o di opportunità. Ma Caetano lascia noi e i suoi personaggi ricordandoci che i momenti migliori della vita sono nelle piccole vittorie della speranza.

Nella photogallery (a sinistra), immagini della presentazione a Venezia.

Report di Natasha Senjanovic per www.cineuropa.org