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AMO DUNQUE SONO, LA SEMPLICI TÀ DEI SENTIMENTI RACCONTATI DA STEFANO CONSIGLIO
04/09/2009
Quando il film di Stefano Consiglio è stato selezionato alle Giornate degli Autori, il tema dell’amore omosessuale era d’attualità perché su questo argomento non sì riesce proprio a raggiungere lo stato di normalità, non si riesce ancora a diffondere l’idea portata avanti dal titolo del documentario, L’amore e basta. Come a dire l’amore dovrebbe bastare, cos’altro devono dimostrare le persone per poter affermare la propria identità e felicità? Ma poi bisogna davvero dimostrare qualcosa per “meritare” la libertà?

Dopo i fatti cruenti di questi ultimi giorni in varie città italiane, si è resa ancor più importante sia la proiezione del film di Consiglio che l’incontro organizzato alla Villa degli Autori al quale hanno partecipato il regista, l’ex Ministro della Cultura francese Jack Lang, che sui temi delle libertà e dei diritti civili degli omosessuali si è speso tanto, l’ex Parlamentare e Presidente onorario dell’Arcigay Franco Grillini, l’attore Luca Zingaretti, che ha il ruolo di aprire il film con un breve monologo tratto da un testo di Aldo Nove, l’animatrice Ursula Ferrara, che con le sue animazioni ha raccordato le nove storie raccontate nel documentario, e i produttori Angelo Barbagallo e Andrea Occhipinti.

L’ incontro si è aperto spiritosamente con un sonetto di Aldo Nove, letto da Luca Zingaretti e intitolato Sonetto ricchione, sul molteplice significato che ha assunto il termine in senso spregiativo. Parlando del film e soprattutto del motivo che lo ha spinto a realizzare un documentario sull’amore omosessuale, Consiglio ha ricordato come ascoltando il punto di vista dei bambini ha iniziato a sentire la necessità di superare un “atteggiamento distratto” e di affrontare l’argomento senza pregiudizi per descrivere e rappresentare la semplicità dei rapporti omosessuali, riassunto nel concetto “amo quindi sono”.
Lang, grazie alla sua lunga esperienza di Ministro e di rappresentante della cultura francese, ha esposto la situazione nel suo Paese e in particolare ha parlato della lunga lotta intrapresa iniziata nei primi anni Ottanta contro la discriminazione sessuale e per il riconoscimento a livello politico e legislativo dei diritti in tema di matrimonio e d’adozione per le coppie gay. Secondo Lang “l’ostacolo maggiore per l’ottenimento di una tolleranza collettiva è rappresentato soprattutto dalla dirigenza politica e non dalla società civile, che come si vede anche nel film di Consiglio si è dimostrata molto più matura. La destra ma anche la sinistra hanno rappresentato un ostacolo per il conseguimento dei diritti civili degli omosessuali”.
Questa situazione si estende in molti altri Paesi tra cui l’Italia, dove si verificano ancora gravi vicende di discriminazione che sfociano in violenza, come i fatti recenti di Roma citati da Grillini che ha sottolineato l’assenza nell’attuale dibattito politico italiano di una seria discussione sulla legge per le coppie di fatto.

Infine i produttori del film, Barbagallo e Occhipinti hanno voluto portare avanti il progetto di Consiglio, colpiti “dal suo desiderio di voler scoprire con semplicità l’amore e l’affetto omosessuali”. Per il regista, il lavoro è stato agevolato dalle persone intervistate che hanno mostrato “la gioia di comunicare la propria situazione senza vittimismi”; mentre sul piano artistico Consiglio è stato contento di avere potuto collaborare con due professionisti come Ursula Ferrara, animatrice, e Aldo Nove, scrittore.

Nella photogallery (a sinistra), immagini dell'incontro alla Villa degli Autori.