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DI ME COSA NE SAI


Italia - 2009, 79’, 35mm, colore - Prima Mondiale

regia di Valerio Jalongo

sceneggiatura Valerio Jalongo, Giulio Manfredonia, Felice Farina
montaggio Mirco Garrone

produzione
Cinecittà Luce
via Tuscolana 1055, 00173 Roma, Italia
Tel. +39 06722861 - Fax +39 067221883
www.luce.it - www.cinecitta.com

Ameuropa International

vendite internazionali Cinecittà Luce

ufficio stampa
Maria Antonietta Curione Tel: +39 06 72286408 Cell: +39 348 5811510
m.curione@luce.it

sinossi
Fino agli anni Settanta il cinema italiano dominava la scena internazionale, arrivando perfino a fare concorrenza a Hollywood. Poi, nel volgere di pochi anni, il rapido declino, la fuga dei nostri maggiori produttori, la crisi dei grandi registi-autori, il crollo della produzione. Ma quali sono le vere cause e le circostanze di questo declino? Nel cercare di dare una risposta a questa domanda, Di me cosa ne sai tenta di raccontare questa grande mutazione culturale. Iniziato come un’amorosa indagine sul cinema italiano, Di me cosa ne sai diventa così un docu-drama che alterna testimonianze dei protagonisti di allora a frammenti della vita culturale e politica degli ultimi trent’anni: un diario di viaggio che racconta l’Italia da nord a sud, attraverso sale cinematografiche e ragazzini teledipendenti, Berlusconi e Fellini, centri commerciali e direttori di telegiornale, storie di esercenti appassionati e registi che lottano per i propri film, testimonianze di proiezionisti girovaghi e di grandi registi europei.

“Sarebbe possibile oggi ‘Salò’?”. Non è un revisionista nostalgico a parlare, ma Bernardo Bertolucci. Domanda retorica e Valerio Jalongo lo sa bene, le immagini dell’ultimo capolavoro di Pasolini, stupende e atroci, sono il viatico a ottanta minuti di cronistoria critica della cultura dell’immagine in Italia, attorno alla grottesca vicenda del regista Felice Farina, Don Chisciotte idealista e nichilista. Un bel documentario d’arte e politica, di immagini e dati, di interviste e deduzioni fuori campo, di tv e cinema, che nel 1949 riempiva una piazza con la sua protesta, e ora “solo” un teatro. E di Fellini che combatte Berlusconi, sostenuto da un giovane Veltroni e il PCI, con lo slogan “Non si spezza una storia, non si interrompe un’emozione”. Già, si stava meglio quando si stava peggio. O forse eravamo solo migliori noi.
Boris Sollazzo

PHOTOGALLERY
 
06/09/2009 - ore 17:30
DI ME COSA NE SAI
Sala Perla 2
Pubblico, Tutti gli accrediti
Segue incontro con il pubblico
Preceduto da TEAT BEAT OF SEX - HAIR
06/09/2009 - ore 21:30
DI ME COSA NE SAI
Villa degli Autori
Ingresso libero
08/09/2009 - ore 17:00
DI ME COSA NE SAI
Sala Perla 2
Tutti gli accrediti
 
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