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DE LAATSTE DAGEN VAN EMMA BLANK - THE LAST DAYS OF EMMA BLANK
Olanda, Belgio - 2009, 90’, 35 mm, colore - Prima Internazionale
regia di Alex van Warmerdam
sceneggiatura Alex van Warmerdam
fotografia Tom Erisman
montaggio Job Terburg
musica Alex van Warmerdam
suono Coen Gravendaal
scenografia Geert Paredis
costumi Patricia Lim
interpreti
Marlies Heuer (Emma Blank)
Gene Bervoets (Haneveld)
Eva van de Wijdeven (Gonnie)
Alex van Warmerdam (Theo)
Gijs Naber (Meijer)
Marvan Kenzari (Martin)
Annet Malherbe (Bella)
produttore Mark van Warmerdam
produzione
Graniet Film
Archangelkade 15, 1013 BE Amsterdam, The Netherlands
Tel. +31 (0)20 60 60 630 - Fax +31 (0)20 60 60 616
www.granietfilm.nl
co-produzione
Le Parti Production
10 rue de Fort - 1060 Bruxelles, Belgium
Tel. +32 2 534 6808 - Fax +32 2 534 7818
www.leparti.com
vendite internazionali
Fortissimo Films
Van Diemestraat, 100, 1013 CN Amsterdam, Netherlands
Tel. + 31 20 627 3215
www.fortissimo.nl
sinossi
In una grande casa di campagna, la proprietaria Emma Blank è molto malata e i domestici si prendono cura di lei: Haneveld il governante, Bella la cuoca, Gonnie la cameriera e Meier il servitore. Malgrado il suo disperato bisogno di cure amorevoli, Emma è inflessibile, avara e dittatoriale, con pretese che diventano sempre più assurde, al punto da far impazzire l’intero staff. Fino al giorno in cui il personale scopre che non erediterà niente e smette di recitare la farsa di premura e solerzia per meditare invece la vendetta.
L’ambientazione nel mezzo della verdeggiante campagna e delle dune di sabbia della costa olandese è un idilliaco panorama in netto contrasto con la fiaba nera che ha luogo all’interno di un eremo di campagna. Sin dall’inizio sappiamo che una donna sta morendo e un mal assortito branco di presunti servitori (tra cui un uomo che finge di essere un cane) si affanna nel tentativo di rispondere e soddisfare le sempre più arbitrarie e ridicole richieste della moribonda. Tuttavia, gradualmente capiamo che questi personaggi non sono dei semplici servitori e la loro motivazione è sia familiare che mercenaria. Basato su una piece teatrale, il film ha echi di Ionesco e del Teatro dell’Assurdo con i suoi enigmatici protagonisti e le loro sempre più ridicole azioni. Eppure la pellicola di van Warmerdam, tagliente e inesorabile, si trasforma in un oscuro, comico, intelligente e perfido neo-noir, mentre le maschere dei personaggi cadono e i loro reali sentimenti e intenzioni vengono rivelati con un effetto scioccante.
Adrian Wootton
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