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DESERT FLOWER
Germania, Austria, Francia - 2009, 120’, 35mm, colore - Prima Mondiale
regia di Sherry Hormann
sceneggiatura Sherry Hormann
(tratto dall’autobiografia di Waris Dirie)
fotografia Ken Kelsch
montaggio Clara Fabry
musica Martin Todsharow
scenografia Jamie Leonard
interpreti
Liya Kebede (Waris Dirie)
Sally Hawkins (Marylin)
Timothy Spall (Terry Donaldson)
Meera Syal (Pushpa Patel)
Juliet Stevenson (Lucinda)
Anthony Mackie (Harold Jackson)
Craig Parkinson (Neil)
produttore Peter Hermann
produzione
Desert Flower Filmproductions
Kobellstr. 15, 80336 München, Germany
Tel. +49 89 72997860 - Fax: +49 89 72997866
www. desert-flower.de
www.desert-flower.de
vendite internazionali
The Match Factory
Balthasarstr. 79-81, 50670, Cologne, Germany
Tel. +49 221 539 709-0 - Fax +49 221 539 709-10
www.the-match-factory.com
ufficio stampa
Richrd Lormand, World Cinema Publicity
intlpress@aol.com
Tel +39-06-9555-8033 (Italy) or +1-337-214-4815 (USA) or +33-9-7044-9865 (France)
A Venezia (1-12/09): Tel. +39-06-9555-8033 Cell. +39-347-256-4143
sinossi
La vita di Waris Dirie è iniziata nei deserti africani e proseguita nel mondo delle top model. Nata in un villaggio della Somalia, da una famiglia di nomadi con dodici figli, subì l’infibulazione più o meno a cinque anni. Quando ne aveva tredici il padre la vendette a un uomo di sessant’anni: Waris non accettò quel destino, fuggì a Mogadiscio, e poi a Londra, nella residenza di uno zio ambasciatore, come cameriera. Quando l’uomo fu richiamato in Somalia, lei decise di restare in Inghilterra. Sola e analfabeta iniziò a guadagnarsi da vivere con lavori umili. Si iscrisse a una scuola serale, finché un giorno un fotografo, Terry Donaldson, la convinse a posare. All’improvviso il suo destino cambiò. Iniziò così una fortunatissima carriera di fotomodella. Al culmine del successo, Waris ha trovato il coraggio di raccontare la propria storia. E oggi Waris Dirie è il portavoce ufficiale della campagna dell’ONU per eliminare le mutilazioni femminili.
La storia di Waris Dirie, la modella africana conosciuta per il calendario Pirelli, per le copertine delle riviste «Vogue», «Elle» e «Glamour», ricorda la favola di Cenerentola. La regista del film gioca consapevolmente con questo cliché. Figlia di una tribù nomade, profuga somala, analfabeta e incapace di imparare una nuova lingua, in grado di capire l’ora solo in base alla lunghezza della sua ombra. Abbandona la sua vita nel deserto per andare a Londra, dove lavora come donna delle pulizie per McDonald. Per caso incontra un fotografo che le apre la strada per una carriera da fotomodella. Waris era fuggita dalla Somalia ancora ragazza perché non voleva essere comprata da un uomo. E ora in occidente diventa un bell’arredo. Vende la sua bellezza in cambio della sua indipendenza. Solo quando diventa una star, può raccontare al mondo intero la grande umiliazione subita: l’infibulazione, tramite cui le giovani donne musulmane in Africa vengono trasformate in “autentiche vergini”. Ancora un altro paradosso: diventa un'icona sexy, ma la castità rimane il suo ideale di vita. Per tutta la vita non ha fatto che fuggire dal ruolo tradizionale della donna. Per lei la relazione con gli uomini ha sempre rimandato al significato di stupro e commercio. Infrange il suo tabù tribale, ma dentro è ancora una “ragazza del deserto”. Ama sua madre malgrado il ricordo del dolore patito nell'infanzia. È ancora la stessa persona? La regista si distacca con successo sia dal paternalismo occidentale che dall’ingenuo primitivismo. Lascia intatto il mistero di una doppia vita intrappolata tra due culture e due mondi.
Tadeusz Sobolewski
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PHOTOGALLERY |
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| 03/09/2009 - ore 16:30 |
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DESERT FLOWER
Sala Pasinetti
Press, Industry, Tutti gli accrediti |
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| 05/09/2009 - ore 17:00 |
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DESERT FLOWER
Sala Perla 2
Pubblico, Tutti gli accrediti
Segue incontro con il pubblico
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| 12/09/2009 - ore 11:30 |
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DESERT FLOWER
Sala Perla 2
Tutti gli accrediti |
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PB_Desertflower_ENG.pdf |
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