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QU’UN SEUL TIENNE ET LES AUTRES SUIVRONT - SILENT VOICES
Francia - 2009, 120’, HD, colore - Prima Mondiale, Opera Prima
regia di Léa Fehner
sceneggiatura Léa Fehner
fotografia Jean-Louis Vialard
montaggio Julien Chigot
suono Julien Sicart
scenografia Pauline Bourdon
costumi Chantal Castelli
interpreti
Farida Rahouadj (Zorah)
Reda Kateb (Stéphane)
Pauline Etienne (Laure)
Marc Barbé (Pierre)
Julien Lucas (Antoine)
Vincent Rottiers (Alexandre)
Delphine Chuillot (Céline)
Dinara Droukarova (Elsa)
produttori Jean-Michel Rey, Philippe Liégeois
produzione
Rezo
29 rue du Faubourg Poissonnière, 75009 Paris, France
Tel. +33 01 42 46 46 30 - Fax +33 01 42 46 40 82
www.rezofilms.com
vendite internazionali Rezo Films
ufficio stampa
Caroline Aymar, Unifrance
Cell. +33 6 85 42 87 26
caroline.aymar@unifrance.org
Unifrance in Venice : Excelsior - swimming pool
sinossi Zorah, un’anziana donna algerina, vuole incontrare l’assassino di suo figlio. Laure, una ragazza di sedici anni che si è imbattuta casualmente in un giovane delinquente, ha bisogno di una persona adulta che l’accompagni al parlatoio del carcere. A Stéphane, un giovane fattorino di un ospedale, viene proposto un accordo in base al quale deve prendere il posto di un detenuto in modo che quest’ultimo possa evadere. Due donne, un uomo, tre destini che si incontrano durante una visita in un carcere.
Qu’un seul tienne et les autre suiverontè l’opera prima di Léa Fehner. Nonostante la sua giovane età e la difficile impresa di descrivere non soltanto uno ma tutta una serie di personaggi, il film appare maturo sia dal punto di vista della padronanza del mestiere che da quello della narrazione. I personaggi, ognuno con i propri differenti programmi e interessi, sono resi con grande passione dal loro creatore e dalla notevole recitazione degli attori. I loro dolori e le loro lotte presi singolarmente offrono al pubblico un luogo vivido in cui percepire e riflettere su problemi non meno complessi dell’amore, delle afflizioni, del destino di ognuno. La scena iniziale dice tutto: la vita è un palcoscenico fatto di incontri in cui la fortuna e le condizioni sociali costituiscono la maggior parte della scenografia. Una folla anonima riunita in una fila di fronte a una prigione, in attesa di visitare i propri cari. Ma per quanto anonimi possano essere, in nessun modo le loro esistenze sono private di significato, e in nessun modo ciò che li attende nelle traiettorie della vita è prevedibile. Sotto un cielo cupo, Zorah cerca una risposta alla morte brutale di suo figlio. Laure, una ingenua sedicenne deve rendere l’ultima visita a Alexandre, e pagare il debito di una prima esperienza amorosa dolce-amara, mentre anche Stéphane aspetta ansiosamente e nervosamente in fila, determinato ad affrontare la legge per un domani migliore. La storia decolla dal punto in cui le strade degli stessi personaggi – nonostante non ci siano più estranei – non si incrociano le une con le altre. Anzi, si scontrano nello spazio e nel tempo, nell’emozione tra di loro, e con noi.
Chinlin Hsieh
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