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Alain Gomis Il punto di partenza è stato Samir Guesmi, che mi ha permesso di immaginare l'esistenza di un personaggio come quello di Yacine, che non sapevo ancora bene quale direzione avrebbe preso ma di cui conoscevo la potenza interiore e il disagio esteriore.
Un personaggio sospeso, come il suo gioco (…). Un uomo in un corpo troppo grande, maldestro come un albatros, e nonostante ciò in grado di trovare delle scorciatoie per arrivare dritto allo scopo. Qualcuno di cui si pensa che potrebbe trovarsi bene altrove, nel suo elemento. Che deve esserci per forza un luogo in cui è a suo agio, e che un posto come quello deve essere bellissimo.
Nato in Francia da padre senegalese e madre francese, Alain Gomis studia Storia dell'arte e cinematografia.
Tra i suoi cortometraggi Tourbillons del 1999, selezionato ai Festival di Clermont-Ferrand, Villeurbanne, New York, Namur, Rennes e Petite Lumière del 2003, selezionato ai Césars del Cortometraggio,
Il suo primo lungometraggio, L’Afrance del 2002, è stato vincitore del Pardo d'argento a Locarno, del premio GNCR del Festival di Angers, del Bayard d’Or del Festival di Namur.
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