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UN BACIO (NON) E’ SOLO UN BACIO… 06/09/2007
Quando Emilie si rifiuta di baciare Gabriel dopo un incontro casuale, comincia un lungo racconto che riguarda un altro bacio innocente, senza impegno che aveva comunque scatenato una drammatica serie di eventi. Ma possono la storia e il desiderio umano evitare di ripetersi?
Un baiser, s’il vous plaît di Emmanuel Mouret, di nuovo dietro la macchina da presa appena un anno dopo il successo di Cambiamento di indirizzo, pone la questione e il regista ci scherza sopra: “è molto educativo perché Emilie e Gabriel trovano effettivamente una soluzione al problema; una soluzione che vi invito ad adottare”.
La natura profonda del desiderio è importante quanto il cinema stesso per Mouret: “Una delle idee del film era quella di mostrare come una storia ne influenza un’altra e la modifica e verificare se i baci innocenti e senza conseguenze esistono davvero. Sono stato influenzato anche da Montaigne, che dice che [in francese] pensare (penser) deriva da pesare (peser), così che quando pensiamo stiamo anche pesando le situazioni, nel senso che le esaminiamo”.
Il fatto che i personaggi tentino tutti di combattere qualcosa di più grande di loro rende questa storia una sorta di commedia degli errori, che tuttavia non riesce mai a prescindere dal dramma e dalla sensualità. Una delle star del film, Virginie Ledoyen, ha lodato le doti di regia di Mouret, affermando: “Il talento di Emmanuel risiede nel fatto che, con grande modestia, è in grado di creare qualcosa di sensuale e di erotico che è anche estremamente originale”.
L’originalità risiede soprattutto nella struttura del film che, secondo il regista, è fondamentale, in quanto rimandare ad un’altra storia con un flashback “è come aprire un cassetto nel quale c’è un altro cassetto, e poi un altro, e rappresenta la complicata essenza del desiderio, e i tentativi quasi sempre futili, di razionalizzare l’irrazionale”.
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