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PREPARATEVI A VEDERE UN FILM STRIDENTE, CRUENTO, SCIOCCANTE
29/08/2007
“Preparatevi a vedere un film stridente, cruento, scioccante”, sono state le parole con le quali lo sceneggiatore italiano Giorgio Arlorio ha introdotto la prima proiezione ufficiale delle Giornate degli Autori, Cargo 200 di Alexei Balabanov. Il pubblico ha respirato profondamente e le luci si sono spente…
Di fatto la durezza del film ha scioccato ed evidentemente lasciato non indifferenti gli spettatori: lo stesso regista afferma che la gente lo detesta o lo considera un genio. In ogni caso la maggior parte delle reazioni durante l’incontro con il pubblico successivo alla proiezione sono state positive.
Basato su eventi realmente accaduti – esperienze personali di Balabanov o racconti e storie che il regista ha raccolto durante la sua esperienza come assistente regista e ricercatore documentarista - Cargo 200 prende il suo nome dal nome in codice del cargo pieno di cadaveri di soldati sovietici morti in Afghanistan.
La storia è però incentrata su una ragazza rapita e sottoposta ad umilianti torture sessuali e ad abusi psicologici, il cui destino si incrocia con quella di un professore di ateismo scientifico in viaggio per visitare la madre, tutto immerso nella cornice di protesta della guerra russa in Afghanistan nel tardo 1984.
Malgrado molti leggano nel film una metafora della difficile situazione sociale ed economica nella quale la Russia si trova oggi, Balabanov insiste nel non definirsi un fatalista riguardo al futuro del suo paese, specificando che la sua intenzione è semplicemente quella di “mostrare il momento chiave degli ultimi dieci anni per la morte di quel paese…perché credo che sia morto effettivamente allora”.
Il finale del film offre comunque indicazioni sul futuro, su una società che rinuncia ad un insieme di ideali per altri, virtualmente in una notte: dall’ateismo di massa alla religione di massa, dall’anti-capitalismo ad un’oligarchia composta da una ristretta cerchia di ricchi che hanno messo insieme delle fortune sfruttando con cinismo la transizione nel loro paese.
Vincitore del premio della critica al Sochi Film Festival, il film ha partecipato a diversi festival del circuito russo prima di diventare un inaspettato successo nel suo paese dopo la sua uscita, due mesi fa, totalizzando circa 200.000 spettatori e $800.000 al botteghino.
Visto che Cargo 200 fa il suo debutto internazionale qui a Venezia,, è stato chiesto a Balabanov quali siano le prospettive per una distribuzione all’estero. E lui ha risposto con la sua caratteristica autoironia: “Non lo so. Non sono né un produttore né un distributore. Sono solo uno che fa film”.

Natasha Senjanovic


Interview_alexey_balabanov        Interview_alexey_balabanov