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Christoffer Boe In molti hanno parlato della rivoluzione digitale e dei cambiamenti che il panorama cinematografico ha subito in seguito all’avvento delle piccole videocamere. Ma è una rivoluzione incruenta? Certamente, le troupe si sono alleggerite, spesso la durata del girato si è allungata, e noi siamo usciti dai set degli studi per riprendere la realtà nelle strade. Ma tutto ciò non era il punto di partenza di Godard e dei suoi amici nei giorni felici degli anni ’60? Non possiamo pensare che la vera innovazione sia la diminuzione progressiva del personale della troupe – la vera innovazione è che non c’è più bisogno della troupe stessa. Si può creare un film dove l’attore contemporaneamente si trasforma nell’intero cast tecnico. Il cinema ridotto al suo nucleo essenziale: una videocamera, un uomo e il suo mondo. Questo è il punto di partenza di Offscreen – un’idea filmica che esige il meno possibile dal suo regista.
Christoffer Boe
Christoffer Boe è nato nel 1974 e ha studiato presso la scuola nazionale di cinema di Copenhagen dove ha realizzato dal 1999 al 2001 i suoi primi cortometraggi Obsession, Virginity, e Anxiety. Con il lungometraggio d’esordio, Reconstruction, ha ricevuto la Camera d’Or a Cannes nel 2003. Nello stesso anno, insieme alla sua produttrice Tine Grew Pfeiffer, ha fondato l’Alphaville Pictures Copenhagen, la società che ha prodotto gli ultimi due lavori di Boe: Allegro e Offscreen.
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