|
|
|
|
|
|
|
#9 AZUL OSCURO CASI NEGRO: TUTTI I COLORI DELLA VITA 08/09/2006
Il primo lungometraggio del 36enne Daniel Sánchez Arévalo — conosciuto in Spagna come sceneggiatore televisivo e regista di numerosi, acclamati cortometraggi — combina perfettamente dramma e commedia in una storia di uomini e donne colti in situazioni poco soddisfacenti. Il plot si incentra su Jorge, giovane uomo ma grande lavoratore, che si sente obbligato a rimpiazzare il padre nel suo lavoro da portiere, e che tenta di liberarsi dal senso di colpa. Il giovane pensa sia arrivata l’ora di avere una vita migliore e un lavoro migliore. Il primo passo forse, è il ricercato abito nero che dovrebbe indossare per i colloqui di lavoro. Dopo tutto, raggiungere il successo non è proiettare, per prima cosa, un’immagine di successo?
Numerose circostanze separano però Jorge dal suo sogno, distraendolo in parte dall’obiettivo. Il fratello sterile di Jorge, Antonio— in libertà vigilata— gli chiede di avere un figlio con una giovane reclusa (figlio che Antonio prenderebbe subito in affido); la sua ex-fidanzata torna dalla Germania; il suo miglior amico scopre che il matrimonio tra i genitori è soltanto una copertura dell’omosessualità del padre.
I diversi drammi personali si mischiano in un film che può essere considerato il ritratto di una generazione giovane che vive in un mondo in cui non esiste nessuna certezza, e in cui ogni cosa deve essere conquistata. Daniel Sánchez Arévalo riesce tuttavia a restituire i drammi della vita in modo ottimistico, staccando volutamente il futuro del protagonista dal suo atteggiamento depresso e fatalista, e mostrando che non tutto è nero come sembra. Con un piccolo sforzo, si possono vedere gli altri colori della vita.
Il miglior risultato conseguito dal film è sicuramente il cast, che propone un gruppo di giovani talenti in grado di offrire un’ottima prova. Quim Gutiérrez ondeggia tra fragilità e spesso violenza repressa, e la shooting star 2006 Marta Etura è convincente nel ruolo della reclusa che vuole restare incinta ad ogni costo. È comunque Antonio de la Torre a rubare continuamente la scena, grazie alla sua notevole abilità a passare, in un attimo, dal dramma alla commedia.
Vitor Pinto (Cineuropa)
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|