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#5 BOE DIRIGE UN FILM DIRETTO DA BRO
06/09/2006
Dopo Allegro, l’enfant prodige danese Christoffer Boe torna ai Venice Days per il secondo anno di fila, questa volta con lo sperimentale Offscreen .
Nel film, un regista chiamato Christoffer Boe viene incaricato di creare un film usando il footage lasciato dall'attore Nicolas Bro, scomparso nel nulla. In una delle prime scene, Boe porta a Bro una piccola DV, per realizzare un progetto dell'attore, ovvero un film d'amore su di sé e la moglie Lene (interpretata da Lene Maria Christensen). Ma l'amore finisce presto, e non si può fare un film d'amore se l'amore manca.

"L'idea di base era di fare un film su un uomo che non vuole staccarsi dalla moglie" dice il regista. Boe ha capito solo dopo che il tema era simile a quello dei suoi precedenti lavori, Ricostruzione di un amore (sull'inizio di una relazione) e Allegro (sull'essere dentro una relazione).

Il suo precedente film conteneva riprese pensate, composte, ben orchestrate e coreografiche, mentre per Offscreen "abbiamo chiamato un bar e chiesto loro se Nicholas poteva passare con una telecamera e girare lì". Ma per il regista "non c'è differenza tra girare riprese Dolly in studio e questo", un film nel film in cui Nicolas non fosse solo protagonista, ma anche operatore.

La mancanza di artifici è ridotta inoltre dal fatto che tutti sembrano recitare una versione di se stessi, compresi Boe, Bro e Lene. E non è mai chiaro quando il film smetta di essere un documentario e diventi fiction: "Mi piace esplorare chi controlla la fiction, chi racconta la storia, e questa è una narrazione in prima di persona di qualcuno che non sono io", ha spiegato il regista.

L'impossibilità di portare avanti il suo film d'amore diventa un'ossessione insana per Nicolas, i cui umilianti tentativi di tornare con la moglie sono più prossimi ad atti di follia che non ad atti d'amore. Le scene finali del film mostrano dove si possa andare a finire quando ci si avvicina troppo ad un film per risolvere la propria vita. Con un consiglio: non è una cosa bella da vedere.

Boyd van Hoeij (Cineuropa)


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