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BEFORE IT HAD A NAME Special Screening
anno 2005 durata 99' colore 35mm paese USA-Italia
regia di Giada Colagrande
Sceneggiatura Giada Colagrande, Willem Dafoe
Cast Giada Colagrande (Eleonora), Willem Dafoe (Leslie), Seymour Cassel (Jeff), Emily McDonnell (Gail), Isaach De Bankolé (cameriere)
Fotografia Ken Kelsch
Scenografia Lino Fiorito
Montaggio Natalie Cristiani
Costumi Ennio Capasa
Produttore Rita Capasa, Randall Emmett, Brian Bell
Produzione Nu Image / Millennium Films
Coproduzione Emmett / Furla Films, Bidou Pictures
Vendite estere
Nu Image / Millennium Films
6423 Wilshire Blvd. - 90048 Los Angeles (California, USA)
Tel. +1310 388 6900 Fax +1310 388 6901
Ufficio Stampa
Studio Puntoevirgola
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sinossi Una giovane donna italiana, Eleonora, eredita dal suo defunto amante Karl, un’enigmatica casa moderna rivestita di gomma nera nella campagna newyorchese.
Ancora sconvolta dal recente lutto, va a vederla per la prima volta, per decidere cosa farne.
Al suo arrivo incontra il custode Leslie, che la introduce ai segreti della casa. E a quella parte del passato di Karl che lei non ha mai conosciuto. Grazie a lui, nel giro di pochi giorni si rende conto che è stata devota a qualcuno che in realtà non conosceva affatto.
Eleonora diventa sempre più dipendente dall’uomo, che comincia a prendersi cura di lei come parte integrante della casa. I due diventano amanti.
Ma mentre Eleonora può vivere solo d’amore ossessivo, Leslie ha evitato l’amore per tutta la vita. La casa di gomma li costringe ad uno spazio di intimità dove entrambi devono abbandonare la propria natura.
Vivendo una bellissima e pericolosa illusione, proveranno a cambiare il loro destino…
La percezione del mondo al femminile può essere un ghetto in cui è agevole racchiudere la presunta “diversità” dello sguardo. Ma quando questo “sguardo” è assunto come punto di vista e pensato in contrapposizione alla “diversità del maschile”, allora si può sviluppare una vitale dialettica che è estetica, psicanalitica, ideologica insieme. Alla sua seconda prova, la regista ribelle e coraggiosa di Aprimi il cuore tenta un triplo salto mortale carpiato: l’esplorazione di un territorio ignoto diviene programmatico viaggio nell’altro, in quello spazio dell’esistenza che non ha ancora un nome. Se uno scopo delle Giornate degli Autori è accompagnare i cineasti che cercano la propria dimensione d’autore, questo è stato il caso.
(Giorgio Gosetti)
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