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ALLEGRO
anno 2005 durata 87' colore 35mm paese Danimarca
regia di Christoffer Boe
Sceneggiatura Christoffer Boe, Mikael Wulff
Cast Ulrich Thomsen (Zetterstrøm), Helena Christensen (Andrea), Svetoslav Korolev (giovane Zetterstrøm), Benedikte Hansen (insegnante di pianoforte)
Fotografia Manuel Alberto Claro
Scenografia Nikolaj Danielsen
Montaggio Peter Brandt
Costumi Gabi Humnicki
Musica Thomas Knak
Produttore Tine Grew Pfeiffer
Produzione Alphaville Production Copenhagen
Vendite estere
Celluloid Dreams
2, rue Turgot - 75009 Paris (France)
Tel. +331 4970 0370 Fax +331 4970 0371
www.celluloid-dreams.com
Distribuzione
Lady Film
Ufficio Stampa Internazionale
Celluloid Dreams
Magali Montet, Email magali@celluloid-dreams.com Cell. +336 7163 3616
Gordon Spragg, Email gordon@celluloid-dreams.com Cell. +336 7525 9791
sinossi Dopo una lunga permanenza a New York, Zetterstrøm, pianista di fama mondiale, torna nella natia Copenaghen per un concerto di gala.
Zetterstrøm soffre di un fastidioso male che, soprattutto per un perfezionista come lui, è intollerabile: non ha alcuna memoria del proprio passato.
Quando, tornato nella sua città, viene contattato da un emissario della misteriosa e invalicabile “Zona”, comincia a riprendere le fila di ciò che si era lasciato alle spalle e che aveva causato la sua fuga dal passato: l’amore per l’affascinante Andrea.
Zetterstrøm vorrebbe ritrovare il proprio passato ma la “Zona” non regala nulla… e per ricongiungersi con la parte perduta di sé, egli dovrà avventurarsi all’interno del minaccioso e misterioso luogo proibito.
Si può raccontare la storia narrata da Christoffer Boe in molti modi diversi: viaggio nella memoria, passaggio iniziatico, racconto di formazione. A me sono venuti in mente Stalker e Il posto delle fragole, Dreyer e Tonino Guerra. Ma alla fine ciò che resta nel ricordo è soprattutto lo stile inconfondibile di un autore che sembra predestinato a mutare i codici del racconto e della forma espressiva. Se il cinema nordico, e quello danese in particolare, costituisce oggi la maggiore novità della cultura europea, questo giovane regista appare in grado di scompaginare le carte e suggerire uno sguardo nuovo sul mondo e sull’uomo.
(Giorgio Gosetti)
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