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DAVIDE FERRARIO E LE FRONTIERE DEL CINEMA DIGITALE
08/09/2004
L'incontro di domenica 5 alla Villa degli Autori è stato dedicato a "Le formule della produzione", produzioni indipendenti e nuove tecnologie.
Dopo l’intervento di Rodolfo Bisatti, regista del giorno con il suo Il giorno del falco, è Davide Ferrario ad aprire le danze. Visto un po’ da tutti come un faro nella notte dopo il successo inaspettato e incoraggiante di Dopo mezzanotte, Ferrario getta saggiamente un po’ di acqua sul fuoco. “Il rischio dopo il mio film per un regista” dichiara Ferrario “sta nell’andare da un produttore, uno dei due che in Italia hanno i soldi per fare cinema, per chiedere un milione di euro per fare un film a basso costo e sentirsi rispondere che a me ne sono bastati duecentocinquantamila per fare un bel film. Ma il mio è un caso eccezionale, non deve diventare la normalità”. Ferrario a poi concluso il suo intervento lanciando un appello agli autori stessi, spesso preoccupati di fare i film più per loro che per il pubblico."
Oggi lo si chiama mercato, ma quello che faccio io quando giro un film è pensare prima di tutto che qualcuno lo andrà a vedere. Dobbiamo essere noi autori a fare autocritica e capire che dobbiamo lavorare per chi al cinema ci va.”
Dopo Davide Ferrario, ha portato la sua testimonianza Antonio Bocola, co-regista di Fame chimica, presentato a Venezia 2003 nella sezione Nuovi Territori e che ha avuto un buon successo nelle sale italiane dopo la sua uscita in primavera, a dispetto delle dodici copie in circolazione. Fame chimica ha raccontato Bocola “è un film prodotto in maniera particolare. Circa il sessanta per cento del film è di proprietà di chi ci ha lavorato che ha rinunciato a parte del suo compenso per entrare in partecipazione agli utili. Tra poco Fame chimica inizierà a guadagnare, visti i buoni incassi e dato che ancora non abbiamo venduto i diritti d’antenna e all’estero e quindi guadagnerà anche chi ha investito nel proprio lavoro.”
Molti gli interventi a successivi, a partire da quello di Francesco Maselli, teso a puntualizzare alcune cose sulla legge del cinema del 1994, e tanti i registi presenti, da Marco Simon Puccioni (Quello che cerchi) a Maurizio Nichetti.
Un pomeriggio tra autori per parlare di cinema in maniera costruttiva.
Qui sotto, il filmato dell'intervento di Davide Ferrario. Nella photogallery, immagini dell'incontro (credits Pietro Pesce).


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