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#3 - ANDERS RØNNOW - KLARLUND
06/09/2004
Il regista di Strings, accompagnato a Venezia per la presentazione del film da un'ampia delegazione comprendente gli artigiani marionettisti e i produttori, ci parla del suo film.
La prima domanda riguarda la lingua delle marionette: noi abbiamo visto una versione inglese, ma ne esiste una originale?
La versione è stata fatta perché è ovviamente quella più comoda, ma in realtà ne abbiamo fatte diverse per tutti i paesi scandinavi, perché vogliamo che la gente guardi le immagini e non sia costretta a leggere i sottotitoli. Il fatto che le marionette non muovano la bocca ci ha molto aiutato in questo. Oltretutto io non sono assoutamente d’accordo sulla visione dei film sottotitolati, quindi ho preferito fare più versioni.
Qual è la tua opinione sul cinema europeo e su quello italiano in particolare?
Credo in Europa si facciano dei buoni film. Se non ricordo male fu Bunuel a dire che un buon film deve essere provinciale. Forse la domanda da porsi è un’altra per quanto riguarda il cinema italiano, ovvero se ci sono problemi in questo provincialismo e francamente credo di no. Insomma, se un autore riflette sulla sua situazione, non credo sia un problema, non vedi conflitti tra i temi italiani e quelli di altre cinematografie. L’importante è non fare film che abbiano un minimo comune denominatore, come quelli americani, perché in questo modo potremmo magari avere delle facilitazioni sul mercato, ma peggioriamo la produzione e l’offerta.
Com’è nata l’idea di Strings?
Mi è venuta in aereo. Su uno di quei piccoli schermi che hai in prima classe sullo schienale del sedile davanti al tuo, stava passando una pubblicità ambientata a Praga. Lo spot era interamente interpretato da marionette e ho iniziato a pensare come ci si sentirebbe a essere delle marionette. Durante il viaggio ho iniziato a disegnare e dopo la marionetta ho disegnato i fili e questi si sono moltiplicati e ho provato a immaginarne tanti, milioni, talmente tanti che alla fine avrebbero imprigionato la povera marionetta. Mi è sembrata subito un’idea molto forte e ho iniziato a svilupparla.
Alessandro De Simone

Qui sotto, un filmato della conferenza stampa e nella photogallery immagini della giornata (credits Pietro Pesce).


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