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4
anno 2004 durata 126' - colore, 35mm paese Russia
regia di Ilya Khrzhanovsky
Opera prima
Cast Marina Vovchenko (Marina), Irina Vovchenko (Sonia), Svetlana Vovchenko (Vera) , Sergey Shnurov (Volodia), Yuri Laguta (Olog), Kostantin Murzenko (Marat), Aleksey Khvostenko (Uomo anziano), Anatoliy Adoskin (Misha)
Sceneggiatura Vladimir Sorokin
Fotografia Alisher Khamidkhodzhaev, Aleksandre Ilkhovsky, Shander Berkechi
Montaggio Igor Malakhov
Scenografia Shavkat Abdusalamov
Suono Kirill Vasilenko
Produttore Elena Yatsura
Produzione Filmocom Company in collaborazione con Russian Federation Ministry of Culture, Hubert Bals Fund
Diritti Internazionali
Filmocom Production
Mosfilmovskaya, 1, off. 522
119992 Moscow Russia
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sinossi Tre moscoviti si incontrano nel mezzo della notte in un bar del centro e allegramente si raccontano bugie sulla propria vita. Poi ognuno va per la sua strada. E vivono le vite che avevano immaginato, ciascuno nel proprio contesto (un villaggio, una città, una prigione).
Ma le loro vicende si complicano inaspettatamente, prendendo una brutta piega. La vita di ognuno dei tre personaggi si intreccia a quella del proprio clone - la fantasia più estrema tra quelle intavolate al bar - che vive da qualche parte in Russia.
4 è nato da un cortometraggio di cui conserva lo spirito sperimentale: attori non professionisti (comprese le donne di un villaggio, con il loro dialetto e la cucina etnica, oltre al montaggio di immagini eterogenee). Il film rende omaggio alla gente comune persa negli spazi infiniti del territorio Russo e al prezzo che si paga per i compromessi e la superficialità della vita di tutti i giorni.
Lo sceneggiatore di 4, il giovane scrittore sutto Vladimir Sorokin, dice dei suoi racconti: "da un punto di vista filisteo, sono volgari". Fu infatti accusato di pornografia per una grottesca scena di sesso tra Stalin e Krusciov. Anche le polemiche sui suoi libri sono piuttosto "volgari". Una triste e grottesca manifestazione si svolse due anni fa davanti al teatro Bolscioi. Istigata dall'organizzazione reazionaria "Marciamo insieme", una folla di pensionati stracciò i libri di Sorokin e li gettò in un'enorme water! Una scena del genere avrebbe benissimo potuto far parte di 4.
La visione del mondo offerta dal film è spietata e laida, totalmente priva della calda umanità tipica dei vecchi film sovietici, vedi le scene di grandi banchetti con vodka a fiumi e cori. Un altro elemento mancante è il Martirio della Nazione russa e la contemplazione del suo tragico destino. Manca qualsiasi traccia dell'antico umanesimo. In questo senso, 4 richiama la "sindrome astenica" anni '90 di Kira Muratova.
Il mondo non è più come prima. Una veglia funebre si trasforma in orgia. La gente crede a Satana e non a Dio. I campi di lavoro esistono ancora, e ci si finisce con una certa facilità. Reclute simili a marionette vanno come sempre in guerra per la Madre Russia. Il passato stalinista convive con la giungla capitalistica. Il regista ritrae un mondo alla rovescia, dove nulla è sicuro, nemmeno il fatto che siamo esseri umani, e non cloni artificiali...
Tadeusz Sobolewski note di regia 4 narra come la realtà incida sull’individuo, riducendo l’unicità della persona ad un mero pezzo di carne vivente. Racconta di come sia difficile essere realmente se stessi.
C'è qualche eroe nel film, tutti giovani, tra i 25 e i 30 anni. Sono quelli della mia generazione: abbiamo assistito alla caduta dell’Impero, ma abbiamo raggiunto l'età della ragione nella Nuova Era dei grandi cambiamenti e della perdita dei valori fondamentali.
Ilya Khrzahanovsky
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