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IL GIORNO DEL FALCO
anno 2004 durata 87' colore 35mm paese Italia
regia di Rodolfo Bisatti
Cast Stefano Cassetti (il cinese), Mario Rodighiero (il vecchio), Giacomo De Domenico (il giornalista), Mario Pigatto (il Cameraman), Benedetta Cesqui (la poliziotta), Giovanni Beni (Carlo), Alisa Bystrova (la slava)
Sceneggiatura Rodolfo Bisatti, Maurizio Pasetti
Fotografia Fabio Olmi
Montaggio Paolo Cottignola
Scenografia Laura Ziliotto
Musica Alessandro Camanini, Maurizio Pasetti
Produzione Ipotesi Cinema in collaborazione con Rai Cinema.
Distribuzione Italiana Mikado Film
Vendite estere
Adriana Chiesa Enterprises
Via Barnaba Oriani 24/a - 00197 Roma (Italy)
tel: +3906-8086052 fax: +3906-80687855
Ufficio stampa Roberta Avolio
Mikado Film
Tel. +39 06 3244 989 Fax +39 06 3219 489
e-mail: r.avolio@mikado.it
sinossi Un giornalista di una televisione locale del Triveneto (Giacomo De Domenico) investiga su di una vicenda che lo ha particolarmente scosso: una tentata rapina effettuata da due persone incensurate e mascherate; il Vecchio (Mario Rodighieri) e il Cinese (Stefano Cassetti).
Sotto queste due maschere il giornalista scopre il volto e la vita dei nostri protagonisti: Michele, un meccanico in procinto di sposare una ragazza russa, e Lucio, un fioraio ambulante.
Il giornalista tenta di indagare nel vissuto dei due "banditi", ma in realtà, pian piano, si rende conto che sta realizzando un personale percorso nel tentativo di recuperare egli stesso un motivo profondo per il proprio lavoro e per la propria esistenza.
Scopre che quello che conta non è il risultato dell'indagine, ma il cammino interiore all'intero del mondo inesplorato del Nord Est dove ha ritrovato, umanità, autoironia e il valore dell'amicizia e del lavoro come strumenti di conoscenza.
Questo avvincente film d’esordio è una piccola storia di cani sciolti, con due eroi Donchisciotteschi, e un divagante, quasi comico plot, con strizzate d’occhio sia a Kusturica che a Jodorowsky. Il giorno del falco mantiene un taglio leggero pur guardando agli emarginati dalla società, mostrando, con sincero affetto, le loro idiosincrasie e i loro impulsi emozionali. E offre un divertente squarcio sul mondo giornalistico telelevisivo, mostrando la graduale disaffezione di un reporter e del suo cameraman, costantemente scoraggiati dai loro diretti superiori nel seguire la vicenda di questi piccoli delinquenti e di conseguenza sempre di più coscienti di essere intrappolati dall’ambiente troppo conformista e superficiale dei mezzi di informazione locali. Ed è anche una piacevole, inusuale rappresentazione del Nord Est italiano.
Adrian Wootton note di regia Volevo raccontare una storia quotidiana (le banche del Nordest subiscono la media di una rapina al giorno), banale, piena di luoghi comuni in un luogo fisico che somiglia sempre più ad un'astronave con degli abitanti che somigliano sempre più a degli alieni.
Il film nasce dall’esigenza di restituire nel modo più credibile ciò che è incredibile. Per questo è necessario quello spostamento drammaturgico che non è caos gratuito ma una modalità operativa per mostrare le immagini attraverso lo specchio infranto della memoria, la costruzione della forma esterna; dell’ involucro poliedrico.
Rodolfo Bisatti
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