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PREMIO LUX: I 27 INCONTRANO I MEMBRI DEL PARLAMENTO EUROPEO E I REGISTI DEI FILM FINALISTI
06/09/2011
Per il secondo anno consecutivo le Giornate degli Autori ospitano il Premio LUX, riconoscimento che il parlamento europeo conferisce a un film presentato durante la scorsa stagione nei maggiori festival internazionali di cinema. Tra le dieci opere selezionate quest’anno, tre sono risultati i finalisti, che vengono proiettati durante la Mostra di Venezia: il greco Attenberg di Athina Rachel Tsangari, il francese Les Neiges Du Kilimandjaro di Robert Guédiguian, e la coproduzione tra Svezia, Francia e Danimarca Play, di Ruben Östlund.

In occasione dell'incontro mattutino, oltre ai 27 giovani europei, erano presenti in rappresentanza del Parlamento europeo, la Vice-Presidente del Parlamento, Isabelle Durant, la Presidente della Commissione Cultura, Doris Pack, e l’europarlamentare italiana Silvia Costa. Al loro fianco, i registi dei tre film citati, con ospite d’eccezione, l’attrice francese protagonista del film di Guédiguian, Ariane Ascaride.

Quale dovrebbe essere il ruolo dei film nel panorama contemporaneo europeo? Questo l’interrogativo cardine dell’incontro, sul quale i relatori si sono confrontati. Una prima risposta la fornisce la regista Tsangari, di origine greca ma residente negli Stati Uniti: «Ho emozioni contrastanti se penso alla mia identità, essendo contemporaneamente greca, americana ed europea. Cerco di risolvere questi conflitti attraverso il mio cinema».

«Il film - afferma invece Doris Pack, abbracciando una prospettiva più ampia -, è un ottimo strumento per esporre problemi comuni e trovare soluzioni comuni».

Le fanno eco Isabelle Durant e Silvia Costa: «Una pellicola è un’ottima via per condividere punti di vista, modi di sentire tra diverse nazionalità ed età; il cinema è importante per confrontarsi, creare un clima di coesistenza, condividere valori comuni».
br>Il progetto 27 volte cinema sta perciò particolarmente a cuore al Parlamento, perché permette di riunire per dieci giorni, nel fervido contesto cinematografico della Mostra di Venezia, ventisette ragazzi provenienti da altrettanti paesi; una amalgama di sensibilità e opinioni che lavora sul terreno comune del cinema europeo contemporaneo, alla ricerca di chiavi di lettura del contesto sociale e politico attuale.

I ventisette sono un segnale che l’unione europea vuole lanciare nel campo della cultura cinematografica, ribadendo l’importanza del mezzo filmico come strumento di apertura al mondo e dialogo culturale. È a loro e a tutti gli altri giovani europei che si rivolgono, a conclusione dell’incontro, la Durand e la Pack: «È vostro dovere, per salvaguardare il futuro che vi attende, non proteggere solo l’economia dei paesi cui appartenete ma anche la cultura; abbiamo bisogno di credere nei giovani. Siate attivi, resistete a quelle interferenze che cercano di sminuire l’importanza del vostro pensiero. Utilizzate le differenze tra film di diversa nazionalità per arricchirvi di nuove prospettive».
Francesco Bonerba