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CRAZY PER CAFÉ DE FLORE 03/09/2011
È una commovente Vanessa Paradis a segnare la terza giornata delle Giornate degli Autori, madre coraggio di un bambino down in Café de Flore di Jean-Marc Vallée. Presentato in una sala affollatissima, il nuovo lungometraggio del regista canadese autore di C.R.A.Z.Y. (apprezzato ai Venice Days nel 2005) ha scatenato l'applauso immediato del pubblico presente alla proiezione ufficiale. Un film atipico, svelto, toccante, oltre il tempo e la logica, interpretato, insieme alla moglie di Johnny Depp, dal cantante canadese Kevin Parent, al suo esordio sul grande schermo, e dalle belle ed eteree Hélène Florent ed Evelyne Brochu.
Una colonna sonora straordinaria e incalzante (Sigur Rós, Cure, Led Zeppelin, Pink Floyd) è il segno distintivo di questa coproduzione franco-canadese, ambientata tra Parigi e Montréal, in cui due destini e due epoche diverse si richiamano in modo misterioso, e per buona parte del film indecifrabile, con unico indizio un disco che i protagonisti - la madre iperprotettiva Jacqueline/Paradis nella Parigi degli anni Sessanta e il dj di successo, appena divorziato, Antoine/Parent nella Montréal dei giorni nostri - hanno spesso fra le mani, e che suona ripetutamente, ieri come oggi. «L'idea del film è nata proprio da una canzone, Café de Flore di Matthew Herbert - racconta il regista -. Ho immaginato un uomo che ama questo pezzo e lo ascolta continuamente, e di lì una folle storia d'amore e riconciliazione».
Il montaggio, effettuato dallo stesso regista e durato ventidue settimane, non segue una logica precisa, salta da un'epoca all'altra senza alcun nesso apparente, sul filo delle emozioni. Un film non lineare, destrutturato che rischiava di rendere difficile il trasporto e la partecipazione dello spettatore. E che invece cattura con il suo flusso di suggestioni contrastanti, in cui l'amore (quello di coppia come quello materno) mostra il suo lato meraviglioso ma anche crudele, la felicità di una persona ha come effetto il dolore dell'altra, la tristezza di una separazione è l'altra faccia della gioia di una nuova passione.
La scelta delle attrici era delicata: «È stato l'aspetto più impegnativo - ricorda Vallée -, perché dovevano essere donne molto belle, ma che sapessero anche farsi amare, e di talento». E su Vanessa Paradis, che siamo abituati a vedere in vesti più glamour, qui in versione dimessa, vestiti casti, niente trucco: «È una persona che ha un gran cuore ed è una madre affettuosa. Oggi, per esempio, non è qui con noi perché era il primo giorno di scuola dei suoi figli, e non voleva mancare. Volevo mostrare un lato diverso di lei, e nel film funziona molto bene nei panni di una madre che dedica tutta la sua vita a rendere migliore l'esistenza di suo figlio».
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