AL VIA CON LA PARIGI DEL CRAZY HORSE E DI LOU YE 30/08/2011
Cala un tris d´assi per la sua giornata inaugurale la rassegna indipendente promossa dalle associazioni italiane degli autori di cinema (Anac e 100Autori) e diretta da Giorgio Gosetti: il programma di domani allinea infatti l´esordio da sceneggiatore e protagonista di Erri De Luca con il personalissimo corto DI LÀ DAL VETRO diretto da Andrea Di Bari e promosso nel quadro del Progetto Cinema di Pasta Garofalo”; il nuovo documentario di un maestro inconfondibile come Frederick Wiseman dedicato ai segreti del CRAZY HORSE e accompagnato al Lido da due delle artiste del famoso cabaret parigino; e infine la passione a luci rosse tra il "Profeta" Tahar Rahim e la bellissima Corinne Yam, protagonisti di LOVE AND BRUISES di Lou Ye. Tre opere in anteprima mondiale e tre percorsi di cinema destinati a segnare fortemente la selezione 2011 delle Giornate degli Autori.
"Non ha senso questa volta - dice Giorgio Gosetti - proporre un solo filo rosso per collegare tutti i titoli del nostro programma. Abbiamo infatti cercato di dar voce alla creatività internazionale incrociando l´esperienza dei maestri e la vitalità degli esordienti nella chiave di opere forti, intense per tematiche e scelte stilistiche, quasi un caleidoscopio della realtà contemporanea. Colpisce però da una parte la voglia di impegno, di confronto con l´urgenza della realtà; e dall´altra la ricerca di una forma espressiva che vada nel senso dei gusti del pubblico, ma tenga alta la guardia a favore di un cinema che appassiona, emoziona, coinvolge. I nostri film approdano a Venezia in prima mondiale ma fin da ora ci sembrano destinati a una lunga carriera nei più diversi mercati, capaci di farsi ascoltare e amare dai pubblici più diversi".
Su questa strada si incrociano destini personali e grandi temi politici: lo sono l´affermazione della giustizia e del diritto così come viene raccontata dai due film francesi di quest´anno (TOUTES NOS ENVIES di Philippe Lioret e PRÉSUMÉ COUPABLE di Vincent Garenq), l´odissea femminile attraverso la brutalità maschile nei film di Angelina Nikonova (TWILIGHT PORTRAIT) e Santiago Amigorena (ANOTHER SILENCE), la paura di chi è diverso da noi e la solitudine dell´individuo rifiutato dal suo mondo (HABIBI di Susan Youssef e EDUT di Shlomi Elkabetz); la scoperta delle diversità e la difficile accettazione di sè nel polacco KI di Ladzek Dawid e nel brasiliano HISTORIAS di Julia Murat; il tema della violenza e della comunità così diversamente affrontati dai due titoli italiani, RUGGINE di Daniele Gaglianone e IO SONO LI di Andrea Segre.
Naturalmente percorsi diversi ed eccezioni non mancano: basti pensare all´attualità politica fotografata da Gianni Minà nel suo CUBA ALL´EPOCA DI OBAMA o al doppio viaggio onirico/musicale degli attesissimi CAFÈ DE FLORE di Jean-Marc Vallée con Vanessa Paradis e INNI di Vincent Morisset con i Sigur Ros. Nell´insieme colpisce però lo spazio dedicato ai grandi personaggi femminili così come il triplice esordio femminile nella regia proposto quest´anno dalle Giornate degli Autori con le opere di Angelina Nikonova, Susan Youssef, Julia Murat.
E merita una segnalazione il ricchissimo mondo espressivo, fortemente caratterizzato dalla curiosità per mondi e società diverse dei film italiani di "Spazio Aperto" dove si svaria dalla cucina di un ristorante napoletano (PIÙ COME UN ARTISTA) ai deserti della nazione Navajo (VALDAGNO, ARIZONA); dai misteri della Patagonia (IL MUNDIAL DIMENTICATO) all´operosità delle capitali italiane della tessitura e della moda (HIT THE ROAD, NONNA), dalla Napoli segreta di Enzo Gragnaniello (RADICI) alla mitteleuropea di Magris e Pressburger (DIETRO IL BUIO) fino alle spiagge friulane di LA PENNA DI HEMINGWAY. Un crogiolo di lingue, suggestioni, viaggi e percorsi interiori che confermano una inedita vocazione errabonda e curiosa del nuovo cinema italiano, caratteristica peraltro comune a molti dei titoli in programma quest’anno alla Mostra.
Al nostro sistema dell’audiovisivo, ai suoi problemi immediati e agli scenari che lo mettono in allarme o lo confortano nel suo profondo rinnovamento è infine dedicata l´attività d´incontro e riflessione tipica delle Giornate degli Autori ben oltre la semplice selezione di nuovi film da tutto il mondo. Così, grazie alla collaborazione con ANAC e 100 Autori, a Venezia si parlerà nei prossimi giorni di "Senso dello Stato" e della nuova modalità produttivo/distributiva di Indicinema; di fortuna e crisi del nuovo modello di commedia e di originalità espressiva delle web-series; di diritto d´autore nell´oceano delle piattaforme digitali (grazie alla giornata promossa dalla SIAE); di film commission e progetti produttivi (con l´altoatesina BLS e con le Regioni Marche, Puglia e Valle d´Aosta); di originali formule distributive (il manifesto proposto da Eutelsat); di impegno civile degli autori a fianco dei nuovi migranti; di stagione dell’impegno e della speranza (l´incontro promosso da Micromega).
"Il senso moderno di un grande Festival - osserva il Presidente delle Giornate, Roberto Barzanti - non può più stare soltanto nella passerella dei migliori artisti o nella mitizzazione del mercato come unico valore salvifico; bisogna ridare spazio alla parola, alla ricerca, al confronto perché il cinema non sia vissuto come un´isola separata dalle urgenze della nostra società. Così noi ci impegniamo su questo doppio fronte e la collaborazione rinnovata con le istituzioni europee, in primis il Parlamento Europeo, ci dice che abbiamo un ruolo diverso e complementare alla Mostra stessa. Fatto che ci è stato più volte riconosciuto dalla stessa Biennale, che ringraziamo per l’essenziale e leale collaborazione, e che deve essere il nostro impegno primario insieme alla ricerca dei talenti e delle novità espressive.
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