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PREMIO LUX E 27 VOLTE CINEMA ALLE GIORNATE DEGLI AUTORI, ATTO SECONDO 26/07/2011
Per il secondo anno consecutivo la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e le Giornate degli Autori di Venezia presentano i tre film finalisti del Premio LUX (www.luxprize.eu), il riconoscimento che il Parlamento europeo attribuisce al cinema prodotto nel continente durante la stagione 2010-2011 e presentato nei maggiori festival internazionali da Venezia a Cannes.
I tre film, che toccano temi di interesse europeo in modo originale e con grande sensibilità e si inseriscono nella tradizione delle precedenti edizioni, gettando una nuova luce sui problemi dell'integrazione e dei giovani, sulla crisi e la solidarietà, sui rapporti in famiglia e tra le culture, sulle regole della convivenza e le ragioni del cuore, sono: il greco ATTENBERG di Athina Rachel Tsangari (Venezia, Selezione Ufficiale 2010), il francese LES NEIGES DU KILIMANDJARO di Robert Guédiguian (Cannes, Selezione Ufficiale 2011), e la coproduzione Svezia, Francia e Danimarca, PLAY di Ruben Östlund (Cannes, Quinzaine des réalisateurs 2011).
Ad annunciare i tre finalisti è stata oggi nel corso della conferenza stampa delle Giornate degli Autori, l’europarlamentare On. Silvia Costa, membro della Commissione Cultura del Parlamento europeo, che sarà a Venezia in occasione dell’iniziativa.
I tre lungometraggi saranno proiettati alla presenza degli autori nel corso della Mostra, e fanno parte di una rosa di dieci titoli che costituiscono la Selezione Ufficiale del Premio LUX 2011.
I dieci titoli in competizione erano: A TORINÓI LÓI, di Bela Tarr (Ungheria, Francia, Svizzera e Germania) ATTENBERG, di Athina Rachel Tsangari (Grecia) ESSENTIAL KILLING, di Jerzy Skolimowski (Polonia, Norvegia, Irlanda e Ungheria) HABEMUS PAPAM, di Nanni Moretti (Italia, Francia) LE HAVRE, di Aki Kaurismäki (Finlandia, Francia, Germania) LES NEIGES DU KILIMANDJARO, di Robert Guédiguian (Francia) MORGEN, di Marian Crisan (Francia, Romania, Ungheria) MISTÉRIOS DE LISBOA, di Raúl Ruiz (Portogallo) PINA, di Wim Wenders (Germania, Francia, UK) PLAY, di Ruben Östlund (Svezia, Francia, Danimanrca)
Il premio LUX favorisce la distribuzione delle opere, coprendo per il film vincitore il costo della sottotitolatura nelle 23 lingue ufficiali dell'Unione europea nonché l'adattamento della versione originale per ipovedenti e non udenti. LUX mette inoltre a disposizione una versione digitale o una copia in 35mm in ogni Stato membro dell'Unione europea. Negli anni scorsi il premio è andato a: AI CONFINI DEL PARADISO di Fatih Akin (2007), IL MATRIMONIO DI LORNA di Jean-Pierre e Luc Dardenne (2008), WELCOME di Philippe Lioret (2009) e DIE FREMDE di Feo Aladag (2010).
Dopo le proiezioni veneziane, tra l’undici ottobre all’undici novembre i tre finalisti saranno proiettati al Parlamento europeo e sottoposti al voto degli eurodeputati. Il sedici novembre sarà annunciato il vincitore con la cerimonia di premiazione a a Strasburgo
Anche in questa edizione, contestualmente al Premio LUX, le Giornate degli Autori e Europa Cinemas non si accontentano di proiettare i film finalisti, ma istituiscono un vero e proprio laboratorio cinematografico, “27 Volte Cinema”, con la partecipazione di ventisette ragazzi provenienti dai Paesi dell’Unione europea. Europa Cinemas e le Giornate degli Autori hanno selezionato ventisette ragazzi dai 18 ai 25 anni di tutti i paesi membri attraverso le sale del network che aderiscono a Europa Cinemas. Il Premio LUX aderisce a questa iniziativa dando ai ventisette ragazzi la possibilità di soggiornare a Venezia durante tutta la durata della Mostra, per assistere alle proiezioni e discutere non solo dei film ma delle tematiche che questi trattano, per interrogarsi sulle piccole e grandi storie che il nostro cinema racconta e che ci fa sentire più o meno europei.
«Sono molto orgogliosa – ha dichiarato Doris Pack, Presidente della Commissione per la Cultura e l'Educazione del Parlamento europeo – di sostenere per il secondo anno consecutivo “27 Volte Cinema”, l’iniziativa che coinvolge ventisette giovani appassionati di cinema, provenienti da ognuno degli Stati membri dell’Unione, e invitati a partecipare al Festival per tutta la sua durata. Come la scorsa edizione, i ragazzi potranno godere di un’esperienza quotidiana fatta di discussioni e incontri con i registi, i professionisti del settore, i critici e anche i membri del Parlamento europeo. Questi giovani appassionati di cinema potranno apprendere ancor più il significato di essere europei, condividendo il loro punto di vista, confrontando le loro emozioni e storie. Complimenti a questi giovani amanti del cinema, e alle Giornate degli Autori a Europa Cinemas che contribuiscono a creare questo splendido viaggio in Europa attraverso il cinema».
«Noi di Europa Cinemas – ha ribadito Fatima Djoumer, Responsabile delle relazioni internazionali di Europa Cinemas – siamo lieti di poter realizzare questa splendida iniziativa anche quest'anno. Uno dei nostri obiettivi principali è quello di promuovere attività volte a incoraggiare il pubblico giovane a sviluppare il loro interesse per i film europei e la diversità culturale. Il processo di scelta dei 27 giovani cinefili, attraverso la nostra rete di cinema, è un modo efficace per stabilire un legame diretto tra il giovane pubblico di tutta Europa e un festival del cinema importante come Venezia e, al contempo, per promuovere un dialogo tra i cineasti e il loro pubblico».
Queste le dichiarazioni dei tre registi dei film finalisti: «Alla fine di ATTENBERG, Marina non ha più nulla. Dunque, in qualche modo, è libera; libera di ricominciare da zero. Ho scritto ATTENBERG durante i primi scontri di piazza ad Atene, nel dicembre 2008. Inconsapevolmente, quella disperazione, quell'alienazione e quel senso di tradimento subìto che sfociavano allora nelle strade, sono entrati almeno in parte nel film. Tre anni dopo, mentre il mio paese crolla tra le polemiche all'interno dell'Unione europea, essere nominati per il Premio LUX è una sorpresa e un grande onore. Oggi più che mai fare cinema in Grecia non significa solo fare arte, significa compiere un atto di sopravvivenza politica, sociale e morale». (Athina Rachel Tsangari)
«Secondo me uno dei problemi più seri della società di oggi è che non c'è più coscienza di classe, nel senso che non si può più nemmeno parlare di “classe operaia”, e infatti io parlo di “poveri”. Solo che non c'è nemmeno la coscienza di essere “i poveri”. Non è che esistono due fasce di popolazione, una nata qui, con un lavoro, iscritta al sindacato, proprietaria della casa in cui vive, l'altra fatta di immigrati senza lavoro e delinquenti che vivono nelle banlieues o nei centri storici degradati. La politica e il cinema possono denunciare questa impostura intellettuale, e su questo punto essenziale non cambierò mai idea». (Robert Guédiguian)
«PLAY parla di fatti che avvengono in tutta Europa. Fatti che ci danno fastidio e a cui cerchiamo di non pensare. Spesso i giornalisti mi dicono che loro sì, capiscono perfettamente di cosa parla PLAY, ma temono che altri possano fraintederlo. Distogliere lo sguardo dagli aspetti scomodi di fatti come questi, per paura o per buonismo, non farà che aggravare il problema di fondo. La nomination al Premio LUX, grazie alla quale il film sarà visto dai deputati al Parlamento europeo, è uno sviluppo significativo. Spero che la loro reazione a PLAY permetterà di sollevare il problema e raccogliere la sfida. (Ruben Östlund)
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