PORTRET V SUMERKAKH - TWILIGHT PORTRAIT
Russia 2011, 105’, 35mm, colore
regia di Angelina Nikonova
sceneggiatura OLGA DIHOVICHNAYA ANGELINA NIKONOVA fotografia EDEN BULL montaggio EDUARD LLYIN suono OLEG FEDIKHIN scenografia ELENA AFANASYEVA
interpreti OLGA DIHOVICHNAYA (Marina) SERGEI BORISOV I (Andrey) ROMAN MERINOV (Lusha) SERGEY GOLUDOV (Valera) ANNA AGEEVA (Tania)
produttore LEONID OGARYOV ANGELINA NIKONOVA OLGA DIHOVICHNAYA
produzione INTERPROEKT
vendite internazionali REZO FILMS 29 Rue du Faubourg Poissonnière, 75009 Paris, France Tel. +33 1 42464630 - Fax 33 1 42464082 festival@rezofilms.com - www.rezofilms.com
sinossi Marina è una donna che vive una profonda crisi matrimoniale e professionale. Sempre più distante dal marito, la tenacia con cui affronta il lavoro di assistente sociale (psicologa di bambini che vivono in famiglie problematiche) si scontra con l’indifferenza e la violenza generalizzata. Un giorno, Marina viene aggredita per la strada e stuprata. Quando trova le persone responsabili del crimine, i vari segmenti della sua vita cominciano a ridefinirsi. «Sono rimasta colpita dall’autenticità della storia. Ho coinvolto molti attori non professionisti. Ho scelto di utilizzare due macchine fotografiche che riprendevano contemporaneamente da angolazioni diverse. Ho sfidato il direttore della fotografia e i cameramen a non usare luci, se non quelle naturali. Ho sfidato Olga a non utilizzare alcun trucco sul set». (Angelina Nikonova)
“Twilight Portrait” è una funzione delle macchine fotografiche digitali. Come quella che ha un ruolo narrativo solo apparentemente secondario in questa storia, come le due che erano sul set a riprendere un film che Angelina Nikonova ha affrontato come una sfida tripla, un salto mortale. Luci naturali, nessun trucco per la protagonista e coproduttrice – Olga Dihovichnaya, bravissima –, una struttura narrativa che prende a pugni ogni moralismo e anche qualche regola non scritta. Una famiglia e un lavoro possono comunque schiacciarti nella solitudine, uno stupro può obbligarti a frantumare le ipocrite sovrastrutture della tua vita. Un'opera che vi scuoterà e farà incazzare, in cui ogni scelta estetica è anche etica. E viceversa. (Boris Sollazzo).
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