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MARCO SCURRIA: "ECCO COME IL PARLAMENTO EUROPEO PROMUOVE LA CULTURA"
11/09/2010
"I cittadini ci chiedono spesso a cosa serva l'Unione Europea. Il Premio LUX è un modo per rispondere che l'Unione non è fatta soltanto di direttive scomode che impediscono di mangiare la Nutella o le telline, ma un'istituzione che promuove l'arte e la cultura e garantisce strumenti per la definizione dell'identità".
A parlare è l'onorevole Marco Scurria, membro del Parlamento Europeo nella Commissione Cultura ed Educazione, giunto al Lido in occasione del Premio LUX e dell'iniziativa 27 volte cinema, tesi a valorizzare il cinema del vecchio continente e a favorirne la circuitazione.
Il Premio LUX viene assegnato ogni anno (siamo alla quarta edizione) da un pubblico composto dai parlamentari europei, che quest'anno devono scegliere tre finalisti: Illégal di Olivier Masset-Depasse, Plato's Academy di Filippos Tsitos e When We Leave di Feo Aladag.
"Distribuiremo il film vincitore nei 27 paesi europei e lo tradurremo nelle 23 lingue dell'Unione - conferma l'onorevole Scurria - Un'iniziativia che serve da stimolo per il cinema europeo e un elemento che crea unione e identità".
Grazie a 27 volte cinema, poi, ha aggiunto l'onorevole Scurria, "permettiamo a 27 giovani europei di approfondire la loro passione per il cinema, di respirare il cinema europeo per poi, possibilmente, rifarlo. L'obiettivo di questa iniziativa è avvicinare le istituzioni ai cittadini, conivolgere i futuri europei e avere da loro anche un 'consiglio' sulle tematiche e i problemi che gli stanno più a cuore e che dobbiamo quindi affrontare al Parlamento Europeo".
Nell'illustrare il Premio LUX, Scurria ha anche accennato alla situazione della cultura, minacciata dai tagli: "In periodi di crisi tendiamo a parlare solo di economia, dimenticando la cultura. Quest'anno però è il settore che ha resistito meglio e in alcuni casi addirittura incrementato le entrate, e questo dimostra che la cultura resta irrinunciabile per i cittadini. È importante soprattutto capire come si investe, perché anche se costretti ai tagli possiamo gestire il bilancio in modo positivo per la cultura".
Michela Greco – Cinecittà News