NEWS

regista


film
PHOTOGALLERY
REGISTI
FILM
PROGRAMMA
PRESENTAZIONE
REGOLAMENTO
PARTNERS
CONTATTI
EDIZIONE IN CORSO
YUCE: IN MAJORITY UN'AUTOCRITICA DELLA SOCIETÀ TURCA
11/09/2010
Majority è un esercizio di autocritica: nei confronti di me stesso e della società turca di cui faccio parte. Il mio obiettivo è offrire uno sguardo su ‘noi’ attraverso la storia di una famiglia".
"Allievo" di Fatih Akin, con cui ha lavorato da assistente alla regia sul set di Ai confini del paradiso, il trentacinquenne Seren Yüce esordisce nel lungometraggio con Majority, una finestra aperta su uno squarcio della società e dell'identità turca attraverso i percorsi di due giovani. L'indolente, apatico, mediocre Mertkan (Bartu Küükaðlayan), incapace di prendere una qualunque decisione da solo e sopraffatto dalla rigidità tradizionalista del padre Kemal (Settar Tanriöðen), e la curda Gül (Esme Madra), arrivata a Istanbul per sfuggire a sua volta all'oppressione familiare ed emanciparsi.
Il loro incontro è casuale e fatale, l'intraprendenza di lei compensa bene la passività di lui, ma non è sufficiente a vincere i pregiudizi razziali e sociali dell'autoritario genitore. "Per il padre, Kemal, ogni turco deve essere un patriota - dice il regista -. E il modo per provarlo è arruolarsi nell'esercito. Ogni adolescente turco deve sapere come si tiene una pistola e anche Mertkan è spinto a farlo. Non c'è scelta per lui o ogni altro adolescente, e indulgere nella paura della morte non è un'opzione possibile. Deve confrontarsi con l'autorità nella sua vita, che sia quella del padre o del governo".
Esercito, lavoro, matrimonio con una ragazza borghese sono i fari della mentalità patriarcale turca descritta in Majority che, assicura il regista, "in questi anni si è evoluta, ma tanta strada resta ancora da fare. La storia che racconto è in parte autobiografica, nel senso che non è successa direttamente a me, ma sintetizza diverse vicende che ho ascoltato intorno a me".< br>Michela Greco – Cinecittà News