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LA VIDA DE LOS PECES TRA MINIMALISMO E POLITICA, L'EXPLOIT DEL CINEMA CILENO
11/09/2010
83 minuti nella vita di un trentatreenne, che torna a casa (in Cile) per dire addio alla sua vecchia vita prima di trasferirsi a Berlino. Un unico ambiente - le stanze della casa in cui si svolge la festa, durante la quale Andrés fa i conti col passato - e un tempo molto ristretto per addentrarsi nella storia intima e minimalista, La vida de los peces, firmata da Matias Bize e interpretata da Santiago Cabrera e Blanca Lewin.
"Mi interessava raccontare in modo onesto, sincero, non artificiale, cosa succede a una coppia che si rivede dopo dieci anni di lontananza - ha detto il regista - per questo ho scelto di concentrare tutto nello spazio e nel tempo, tenendo fuori ogni elemento accessorio. Il cuore del film doveva essere il confronto del protagonista con il suo vecchio mondo e con l'amore della sua vita".
La vida de los peces, che in Cile è già uscito rimanendo in sala per ben tre mesi e ottenendo un ottimo successo di pubblico e di critica, nasce dalle suggestioni del regista per un universo che gli è familiare - "Ci sono molti elementi vicini a me, al mio ambiente, ma il film è una metafora sulle relazioni interpersonali nella precarietà del mondo di oggi" - e si sviluppa con stile limpido e "realismo emotivo", tallonando i personaggi da vicino. Un uomo e una donna che si sono amati e che, nei dieci anni in cui sono stati lontani, hanno preso strade diverse, per poi ritrovarsi a confronto una fatidica sera.
"Abbiamo fatto moltissime prove per raggiungere questo risultato - dice l'attore Santiago Cabrera, già visto accanto a Benicio Del Toro in Che di Soderbergh e prossimamente in Cristiada, con Andy Garcia e Peter O'Toole - Mi ha aiutato e dato molta fiducia il fatto che Matias avesse un'idea molto chiara di quello che voleva sullo schermo, ma ci lasciasse ugualmente grande libertà". Cinque settimane di riprese, con "la sfida di rendere visualmente interessante una situazione che poteva risultare claustrofobica", come ha detto il regista.
Una prova notevole anche per la protagonista femminile Blanca Lewin, che prossimamente sarà sugli schermi cileni in Profugos, prima serie televisiva nazionale prodotta dalla HBO e diretta da Pablo Larrain, regista che ha spopolato in concorso al Lido con Post Mortem, film scioccante sul golpe che ha spodestato (e ucciso) Salvador Allende. "In Cile escono al cinema tra i 10 e i 15 film l'anno di finzione - commenta Bize - siamo in un bel momento, i fondi funzionano bene e sono ottimista sulle sorti del nostro cinema".
Michela Greco – Cinecittà News