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PADRE E FIGLIO SOTTO UN CIELO SENZA TERRA
09/09/2010
Una lunga camminata tra le montagne, un orizzonte libero entro il quale lasciarsi andare all'intimità di un rapporto tra un padre e suo figlio di otto anni, agganciando suggestioni fortemente ancorate alla realtà, come la protesta degli operai dell'INNSE di Milano e il ricordo di un'avventura musicale, quella del produttore Gianni Grandis.
È Cielo senza terra di Giovanni Maderna (che ne è anche produttore e protagonista con suo figlio Eugenio) e Sara Pozzoli. "Allo sguardo intimo sul rapporto tra un padre e un figlio - ha detto Maderna - si sono intrecciate altre frequenze che modificano l'idea del tempo e dello spazio, portando nel discorso l'attualità delle proteste operaie e il rimando ad altri tempi dato dalla voce di Grandis. Ma tutto è accaduto casualmente, perché avevamo lasciato il film aperto alla possibilità di essere 'contaminato'. Ad esempio mentre giravo il film ho sentito su Radio Popolare un'intervista agli operai, ero lì vicino e pronto a testimoniare, e per puro caso sono stato tra i primi ad arrivare sul posto".
Il film è stato girato nel corso di tre settimane nell'agosto 2009 alla presenza soltanto dei due registi e del piccolo Eugenio, con l'effetto che lo spettatore si sente un osservatore invisibile di una situazione intima e naturale. "Prima di girare ho parlato con mio figlio dei tanti temi che volevo affrontare nel film, ma poi tutto ciò che abbiamo ripreso era improvvisato. È stato sorprendente vedere come mio figlio, che non volevo far recitare imbrigliandolo in un discorso precostituito, sia riuscito a parlare di ciò che mi ero prefisso procedendo naturalmente per libere associazioni".
Autoprodotto dai registi per Quarto Film con l'intervento successivo di Fuori Orario-RaiTre, VivoFilm e il contributo della Provincia di Lecco, il film è andato in onda su Fuori Orario, subito dopo la presentazione ufficiale al Lido.
Michela Greco – Cinecittà News
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