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L’ARTE DI LILIANA CAVANI ALLE GIORNATE DEGLI AUTORI
11/08/2010
Si vedrà il 7 settembre in anteprima assoluta a Venezia, nell’ambito delle Giornate degli Autori, il film-documento Liliana Cavani, una donna nel cinema di Peter Marcias, selezionato nello “Spazio Aperto” alla Villa degli Autori.
Il film, prodotto dall’Associazione Culturale L’Alambicco in collaborazione con gli Assessorati alla Cultura della Regione Autonoma della Sardegna, il Comune e la Provincia di Cagliari, è un omaggio alla grande regista emiliana Liliana Cavani di cui ripercorre la carriera, dagli inizi in Rai, fino al grande cinema e alle recenti fiction tv, con l’accompagnamento della voce narrante di Omero Antonutti e le musiche di Romeo Scaccia.
Prima della proiezione ci sarà un breve concerto della Scuola Civica di Musica del Comune di Cagliari presieduta da Maurizio Porcelli con il chitarrista Luigi Puddu. Oltre alla prevista partecipazione di Liliana Cavani, saranno a Venezia, gli ideatori e produttori dell’opera Alessandro Macis e Patrizia Masala, l’attore Omero Antonutti, ed il regista Peter Marcias.
Il nome di Liliana Cavani si aggiunge così alla lista dei maestri del cinema contemporaneo già confermati nel programma delle Giornate di quest’anno: Bertrand Blier, uno dei registi francesi più popolari da Les valseuses a Troppo bella per te; la musa del cinema europeo Marion Hänsel (da Noces barbares a Sound of Sands); il premio Oscar bosniaco Danis Tanovic; il Leone d’oro de Il cerchio, Jafar Panahi; gli italiani Antonio Capuano, Pappi Corsicato, Daniele Segre. Per non parlare di attori celebri come Jean Dujardin, Miki Manojlovic, Micheline Presle, Maria de Medeiros, Santiago Cabrera e di artisti come Luigi Ontani e la fotografa Lisetta Carmi, la ritrattista di Ezra Pound.
“Un anno fa Liliana Cavani – commenta oggi Giorgio Gosetti, delegato generale delle Giornate – ci parlava dallo schermo nel bel documentario di Valerio Jalongo, Di me cosa ne sai. Siamo ovviamente felici che oggi sia al centro di un ritratto pensato e voluto con passione da un giovane regista che utilizza la memoria e la conoscenza per indicarci quei valori del nostro cinema con cui la cultura italiana può ritornare ad essere protagonista”.