sceneggiatura Sarah Bouyain in collaborazione con Gaëlle Macé

fotografia Nicolas Gaurin

montaggio Valérie Loiseleux, Pascale Chavance

musica Sylvain Chauveau

suono Marianne Roussy, Cécile Chagnaud, Thierry Delor

scenografia Bill Mamadou Traoré, Barbara Creutz-Pachiodi, Marie Le Garrec

interpreti Dorylia Calmel (Amy), Assita Ouedraogo (Mariam), Nathalie Richard (Esther), Blandine Yaméogo (Acita), Nadine Kambou (Yéri Kadiatou), Dominique Reymond (Marie), Djénéba Koné (Awa), Jérôme Sénélas (Eliot)

produttore Sophie Salbot, Sékou Traoré

produzione Athénaïse

co-produzione Abissia Productions

vendite internazionali

17 rue Chéroy, 75017 Paris

Tel. +33 1 4294 2543 - +33 6 2502 0096

Fax +33 1 4294 1705

sinossi
Una giovane donna di nome Amy, va da Parigi a Bobo, in Burkina Faso per ritrovare sua madre che non vede dall'età di otto anni. Quando arriva scopre che solo sua zia vive nella casa di famiglia, e prova sentimenti contrastanti alla vista dei luoghi dove ha trascorso la sua infanzia. Si sente un’estranea in una città in cui non sa orientarsi. Da anni, Mariam, una donna delle pulizie originaria del Burkina Faso che abita a Parigi, vive furtivamente come un'ombra ai margini della società. «Il film esplora la questione dell’essere un estraneo: sia a se stessi che a una cultura». (Sarah Bouyain)

Questo è un film sull'immigrazione, l'alienazione, la storia di un pesce fuor d'acqua che esplora le radici, i costumi sociali, i modi e le abitudini della famiglia. Raccontato in modo delicato, eseguito con cura, tiene sotto controllo il suo esotismo africano, dovuto all’esser girato in parte in Burkina Faso, mentre rappresenta chiaramente le differenze culturali con l’Occidente, e in particolare con la Francia contemporanea, e riesce a essere un romanzo di formazione, nel quale una persona giovane e affascinante scopre alcune importanti verità su se stessa e il suo passato. (Adrian Wootton)