INCENDIES - SCORCHED Selezione Ufficiale
Canada, Francia 2010, 130’, 35mm, colore
regia di Denis Villeneuve
sceneggiatura Denis Villeneuve, tratto da un testo teatrale di Wajdi Mouawad fotografia André Turpin montaggio Monique Dartonne musica Grégoire Hetzel scenografia André-Line Beauparlant costumi Sophie Lefebvre interpreti Lubna Azabal (Nawal Marwan), Mélissa Désormeaux-Poulin (Jeanne Marwan), Maxim Gaudette (Simon Marwan), Rémy Girard (Notaire Jean Lebel)
produttore Luc Déry, Kim McCraw produzione micro_scope co-produzione TS Productions produzione associata Phi Group
vendite internazionali E1 Entertainment International 175 Bloor Street East, Suite 1400, North Tower, Toronto, Ontario, M2W3R8, Canada Tel. +1 416 646 2400
Ufficio Stampa Alessandro Russo alerusso@alerusso.it Cell.: +39 349 3127219
Valerio valerio@alerusso.it Cell.: +39 335 7081956
sinossi Le ultime volontà di una madre: mandare i suoi due figli gemelli, Jeanne e Simon, in Medio Oriente alla ricerca delle loro radici. Incendies è un romanzo di formazione che riporta l'orrore della guerra su un piano interamente personale, e offre una testimonianza delle cicatrici indelebili causate da una violenza senza fine, e del sorprendente potere della volontà di sopravvivere. «Incendies insegna che serve un terzo interlocutore, tra due contendenti, per liberarsi dagli odi che affondano le radici nel passato. L'Altro è lo specchio, la salvezza. Affermando che "niente è più bello che stare assieme", la protagonista si rifiuta di lanciare accuse a chicchessia e invita invece alla responsabilizzazione». (Denis Villeneuve).
Incendies inizia col botto: una sorella e un fratello leggono le ultime volontà della madre e scoprono che il padre che ritenevano morto in realtà è ancora vivo, e che hanno un fratello da qualche parte in Medio Oriente. Denis Villeneuve ama sopra ogni altra cosa sconvolgere il suo pubblico con situazioni inquietanti filmate sempre in modo chirurgico. I dialoghi sferrano il colpo, i silenzi fanno il resto. Il direttore della fotografia André Turpin dona al film uno sguardo incisivo e intenso, mentre gli attori viaggiano da Montreal al Libano, tornando oggi a una guerra senza tregua della fine degli anni Sessanta. (Agnes C. Poirier) |
|