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Patrice Toye

Mai desiderato avere un’altra vita? Mai pensato alla possibilità di sparire dalla faccia della terra? Io sì.
Probabilmente molti di noi hanno questo desiderio.
Qualche volta ripenso alla mia vita e alle decisioni che ho preso. E come la maggior parte delle persone se è tutto lì. Se è il massimo che avremmo potuto ottenere. E ci piacerebbe avere ancora tutte le opzioni aperte, come quando eravamo giovani. Nowhere Man tratta questo tema cruciale (…).
Nowhere Man è una riflessione sulla fragilità umana, sulla ricerca della propria identità. E’ una storia misteriosa e coinvolgente sul romanticismo esistenziale.
Dopo Rosie, realistico e drammatico, volevo esplorare nuove frontiere del racconto. Michelangelo Antonioni ha avuto un’enorme influenza su di me. Mi ha fatto apprezzare e comprendere la solitudine umana in un modo in cui pochi artisti sono riusciti a farlo. (…)
Questa storia ha una sua propria struttura. Cercare di spiegarla ne rovinerebbe l’aspetto misterioso.


Patrice Toye ha studiato cinema al St Lucas Institute di Bruxelles, diplomandosi nel 1990. Ha poi realizzato diversi cortometraggi, documentari e programmi televisivi.
Il suo film d’esordio, Rosie è uscito nelle sale nel 1998, ricevendo un’accoglienza molto positiva, sia di pubblico che di critica, a livello internazionale. E’ stato distribuito negli USA, in Francia e in Giappone, tra gli altri, ed è stato selezionato e premiato in numerosi festival in tutto il mondo.
Nel 2005 ha diretto il film per la televisione Gezocht: man proiettato al Rotterdam International Film Festival.
Nowhere Man è già stato premiato per la sceneggiatura al Sundance ed è personalmente sostenuta da Wim Wenders.