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I “BAMBINI” DI CRIALESE CRESCONO IN UN COMMOVENTE DOCUMENTARIO 02/09/2008
Il documentario di Camille d’Arcimoles Che Saccio (“Che ne so?” in siciliano) ha commosso visibilmente il pubblico presente ieri in sala per il ritratto intimo e onesto dei due ragazzi cresciuti lavorando al fianco del pluripremiato regista Emanuele Crialese.
Francesco Casisa e Filippo Pucillo avevano rispettivamente 13 e 9 anni quando Crialese li ha scelti per il suo film del 2000 Respiro e cinque anni dopo erano di nuovo protagonisti nel suo film Nuovomondo. Casisa è cresciuto nella periferia estrema di Palermo e Pucillo, che preferisce andare a caccia con la sua fionda più che recitare, nella sua amata isola di Lampedusa.
A differenza di altri registi che lavorano con i bambini, dal documentario Crialese emerge non solo come un artista serio ma anche come una figura paterna che si assume le responsabilità che nascono dal fatto di catapultare i ragazzi in un mondo completamente diverso: il set. Il film mostra subito l’intensa atmosfera familiare creata da Crialese con i suoi collaboratori.
“Emanuele ha uno straordinario modo di lavorare, e il suo rapporto con Francesco e Filippo ne è la prova” ha detto la d’Arcimoles, compagna anche sul set del regista. Amando e rispettando molto i suoi protagonisti, ha spiegato che “facendo il film, volevo raccontare la storia nel modo più onesto possibile, senza urtare la sensibilità di nessuno”.
Film estremamente personale, Che saccio cattura l’enorme talento naturale e l’estrema naturalezza dei due ragazzi, che sembrano incapaci di essere altro da se stessi. Casisa ammette che è difficile giudicare se stesso e Pucillo sullo schermo, ma entrambi hanno definito il documentario come “molto bello”. E ha aggiunto: “Emanuele è meraviglioso con le persone, le ama davvero. Ti spiega sempre tutto. E mi ha aiutato ad affrontare molte cose difficili”.
Taciturno fuori dallo schermo come sullo schermo, Pucillo ha detto che vedersi sullo schermo lo imbarazza. La D’Arcimoles ha confidato al pubblico che il diciassettenne all’inizio non voleva venire al Lido di Venezia per la prima del film perché a Lampedusa la stagione della caccia inizia il 1° settembre ma poi, per un colpo di fortuna, quella data è stata posticipata.
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